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Come scegliere il cucciolo

 

 

Il primo dubbio che assilla coloro che sono intenzionati all’acquisto di un Pastore Tedesco riguarda il sesso del soggetto. Molti scartano l’idea della femmina nella convinzione che si possano creare problemi a causa dei cicli estrali e di possibili gravidanze indesiderate. Il realtà sono problemi di facile soluzione, in quanto bastano solo alcuni accorgimenti e un po’ di pazienza per pochi giorni l’anno. I dilemmi riguardanti il sesso del cane dovrebbero invece porsi sul piano delle differenze caratteriali che sono piuttosto significative.

I maschi si dimostrano spesso più egoisti, indipendenti e talvolta più tardivi nella maturazione comportamentale. Sono certamente più resistenti agli stress e agli stimoli negativi, ma talvolta proprio ciò li rende più difficilmente addestrabili. Richiedono un rapporto di notevole autorità e fondato su un certo carisma del proprietario e quando questi non si esprimono tendono a comportarsi un po' troppo da “capobranco”. Naturalmente ciò può avvenire anche con le femmine, essendo il pastore tedesco un cane dal forte carattere, ma solitamente queste si dimostrano più affettuose, meno indipendenti e tendono a comportarsi con maggiore sensibilità. Possono però diventare col tempo piuttosto possessive, arrivando ad assumere atteggiamenti iperprotettivi nei confronti del loro territorio e delle relazioni sociali abituali.

Dopo aver deciso dove effettuare l’acquisto (se da allevamento o da privato, purché quest’ultimo non sia un cagnaro), arriva la decisione più difficile: la scelta del cucciolo.

Ove possibile, è preferibile vedere l’intera cucciolata al completo, o quasi, ancora meglio se con la madre, per poter osservare nell’insieme le caratteristiche morfologiche e comportamentali. Quasi sempre si è attratti dall’esemplare più vivace, quello che sembra essere il “leader” della compagnia. Al di là delle simpatie e dell’amore a prima vista, però, è più saggio affidarsi ai consigli e all’esperienza dell’allevatore che, conoscendo le sue dinastie, potrà meglio prevedere lo sviluppo sia morfologico sia caratteriale dei soggetti.

Molti credono che, ai fini della valutazione delle doti caratteriali, sia bene sottoporre il cucciolo ad una serie di test, per poter capire l’aspetto positivo o negativo della socialità dell’animale. Per queste prove, però, è necessaria molta esperienza e bisogna comunque tener conto che già la sola presenza di un estraneo è un fatto nuovo per il cucciolo, quindi è bene consentire che esso possa abituarsi alla nuova situazione. Solo in quel momento si può cercare di attrarlo, preferibilmente da una posizione tale da rendere più immediato ed accessibile l’approccio (magari piegandosi sulle ginocchia). Il cucciolo che, anche in un paziente rapporto di dolcezza, tende a rimanere isolato dal gruppo, indietreggiando ai tentativi di avvicinamento, denota insicurezze che facilmente comprometteranno un’equilibrata maturazione e che potranno trasformarsi, durante l’età adulta, in diffidenza o, peggio, in iperaggressività.

Allo stesso tempo, un comportamento troppo spavaldo di un soggetto nei confronti dei fratelli può trarre in inganno: non è infatti certo che quel cucciolo, dopo il compimento dello sviluppo, possa risultare il più forte ed equilibrato, in quanto a volte la supremazia sul gruppo può essere dettata solo da un accrescimento fisico più veloce o da una latente aggressività, non sempre corrispondente alle desiderate doti caratteriali.

Il requisito certamente più importante, che deve emergere in tutte queste oculate valutazioni, è un visibile eccellete stato di salute. L’aspetto esuberante, la vivacità dello sguardo, il tartufo mai secco e l’alito buono sono già sintomi di assenza di malattie, ma è bene assicurarsi che l’allevatore abbia effettuato la sverminazione e che il soggetto abbia ricevuto le prime profilassi vaccinali. Sarà inoltre utile richiedere il libretto sanitario del cucciolo, timbrato dal veterinario che ha effettuato le vaccinazioni.

Altro importante requisito di cui bisogna tener conto è la presenza di entrambi i testicoli nei maschi (dopo i 60 giorni), nonché la correttezza della chiusura dei denti, che dovrà essere a forbice.

Compiute tutte queste osservazioni, arriverà il momento di portarlo a casa: per il piccolo questa nuova esperienza rappresenta una fase molto delicata: non solo il cucciolo avrà lasciato la mamma ed i

fratelli, ma verrà anche a trovarsi in un ambiente nuovo, sottoposto a stimoli sconosciuti. Sarà necessario, dunque provvedere a rendergli meno brusco il cambiamento.

 

 

                                                                                                                          

Tratto da: Enciclopedia del Pastore Tedesco di Alasia

                                   - Marta Travaglioni

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