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DISPLASIA - LUW- OCD - SPONDILOSI 

Displasia all'anca

 

Questa patologia consiste in uno sviluppo anomalo dell'articolazione dell'anca, che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare.

Dai risultati di molti studi effettuati, si ritiene che sia causata da un'interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali.

Nel primo caso, risulta essere una forma poligenica (dovuta da più geni), ad andamento recessivo ed è, per questo motivo, che può comparire in un soggetto, nonostante i genitori non ne siano affetti.

Nel secondo caso, si presume che altre cause possano essere di origine ambientale, nutrizionale e traumatica.

 

CLASSIFICAZIONE F.C.I. :

 

Grado A (HD 0 / HD -): nessun segno di displasia dell’anca

Grado B (HD 1 / HD +/-): articolazione dell’anca quasi normale

Grado C (HD 2 / HD +): leggera displasia dell’anca

Grado D (HD 3 / HD ++): media displasia dell’anca

Grado E (HD 4 / HD +++): grave displasia dell’anca

 

Oggi esiste la possibilità di fare una diagnosi precoce, già all’età di tre mesi e mezzo, in cui si possono rilevare con sicurezza i primi segni di displasia.

In funzione della gravità delle alterazioni riscontrate nel cucciolo, infatti, saranno consigliati i rimedi più opportuni. Nei casi più lievi si potrà intervenire solo sulla gestione del cucciolo durante la crescita, attraverso il controllo dell’alimentazione e opportune norme di comportamento. Nei casi più significativi si potranno consigliare degli interventi chirurgici correttivi che, se effettuati a questa giovane età, risulteranno minimamente invasivi per il cucciolo rispetto a quelli necessari in età più avanzata, mentre nei casi più gravi saranno indicati interventi più complessi.

 

Spesso, inoltre, la malattia viene associata alla razza del cane da pastore tedesco che, poiché è stata la prima da cui è partita la registrazione ufficiale della patologia. Tuttavia, attualmente, non è la razza più colpita. Secondo una stima, infatti, il pastore tedesco risulta essere solo al 9° posto nella classifica delle razze più soggette.                                                                                                                             

Fonti:

“La diagnosi precoce di displasia dell'anca nel cucciolo”, A cura di: Dott. Aldo Vezzoni, dipl ECVS, e Dott.ssa Giulia Dravelli, Clinica Veterinaria Vezzoni, Cremona – http://www.fsa-vet.it/

 

 

 

 

Displasia del gomito

 

Anche in questo caso, si tratta di un'alterazione della formazione dell'articolazione del gomito del cane.

In particolare, il precursore cartilagineo non evolve in maniera normale in tessuto osseo, in seguito a disturbi nutritivi della cartilagine stessa e, molto spesso, diete ipercaloriche, iperproteiche o eccessivo apporto di Calcio e/o Vitamina D possono complicare la situazione.

La predisposizione genetica è tuttavia determinante nella incidenza della patologia e soltanto la sua gravità può essere influenzata da fattori ambientali ed alimentari.

 

CLASSIFICAZIONE F.C.I.

 

Grado 0 (ED 0): non si riscontrano alterazioni

Grado B/L - borderline, di transizione - (ED B/L): alterazioni articolari minime

Grado 1 (ED 1): presenza di osteofiti di ampiezza < 2 mm, e/o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare < 2 mm

Grado 2 (ED 2): presenza di osteofiti di ampiezza da 2 a 5 mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare > 2 mm; alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2

Grado 3 (ED 3): presenza di osteofiti di ampiezza > 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una lesione del profilo del condilo omerale mediale da osteocondrite dissecante (OCD) o da erosione (KL), o di una mancata unione del processo anconeo (UAP) comportano comunque il grado 3

 

N.B.: Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito devono essere classificati come Grado 3 indipendentemente dal grado delle alterazioni articolari presenti, se l’intervento eseguito è dimostrabile radiograficamente.

 

 

Fonti:

“Classificazione F.C.I. – IEWG della displasia del gomito” http://www.fsa-vet.it/

“Classificazione ED” http://www.celemasche.it/

 

 

 

La diagnosi per la displasia dell’anca e del gomito dev’essere fatta da un veterinario ortopedico, attraverso analisi radiografica, in cui cane dev’essere sottoposto ad anestesia generale: infatti il cane sarà posizionato in modi particolari per poter calcolare il grado della patologia.

Le strutture che certificheranno le analisi sono i centri di lettura:


CE.LE.MAS.CHE (http://www.celemasche.it/content/view/28/1/ )

FSA (http://www.fsa-vet.it/ricerca-veterinari-hd)

 

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- Marta Travaglioni

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LUW e OCD

Questi sono test più recenti che l'SV sta implementando per segnare la colonna vertebrale e non sono ancora richiesti prima della riproduzione. Il LUW cerca le vertebre trasversali e il DOC cerca il restringimento del canale spinale.
I test  dovrebbero ridurre l'incidenza di cauda equina, mal di schiena e quindi di  carriere lavorative interrotte . Poiché si tratta di un test più recente, la correlazione genetica non è ancora completamente compresa. La lettura della gradazione  sono 0 - 3 con zero che significa normale e tre grave.  

L’Osteocondrite dissecante, comunemente nota come OCD, è una malattia della cartilagine che può colpire diverse articolazioni del cane. Le più colpite sono la spalla, il ginocchio, il gomito ed il garretto.

L’osteocondrosi (OC
) è una patologia ad andamento progressivo caratterizzata da disturbi dell’ossificazione endocondrale che, in caso di formazione di flap cartilaginei articolari associati ad alterazioni infiammatorie dell’articolazione, prende comunemente il nome di osteocondrite dissecante (OCD).
La causa esatta di questa patologia è ancora oggigiorno sconosciuta, sebbene vi siano un insieme di fattori che sarebbero implicati nella patogenesi dell’OCD. Tra questi fattori, ve ne sono alcuni genetici, quali la crescita accelerata, alcuni nutrizionali, quali ad esempio l’eccesso di proteine, calorie, calcio, fosforo, vitamina D ed alcuni traumatici tra cui fattori ischemici, e persino fattori ormonali (es. testosterone) e alla stessa struttura anatomica dell’articolazione (incongruenza fisiologica).

Nella patogenesi della OCD è coinvolto l’ispessimento della cartilagine articolare, la quale non aderendo in maniera ottimale all’osso subcondrale è resa suscettibile di fenomeni di necrosi (dei condrociti più profondi), con conseguente mancanza di ossificazione della matrice cartilaginea. Quando si verifica un’applicazione di forze tra la scapola e l’omero, come durante la corsa o il salto, possono generarsi fessure orizzontali nella zona interessata. Se il trauma persiste, è possibile la formazione di fessure verticali, che fanno sì che il fluido sinoviale raggiunga gli strati più profondi della cartilagine in degenerazione provocando sinovite. Se non sussistono ulteriori traumi, la lesione può risolversi, ma se continua può portare alla formazione di flap cartilaginei che continuano a causare sinovite fintanto che non vengono rimossi. I flap cartilaginei possono:  rimanere adesi all’osso subcondrale o alla cartilagine;  subire distacco e trovarsi liberi all’interno dell’articolazione, con possibile riassorbimento o calcificazione e aumento di dimensione (“topo” articolare); aderire alla membrana sinoviale, vascolarizzandosi e ossificandosi in quelli che vengono detti ossicoli;  aderire alla guaina del tendine del bicipite e provocare tenosinovite (raramente).

La OCD colpisce più frequentemente gli animali giovani tra i 4-10 mesi d’età (la comparsa è possibile fino ai 5 anni) appartenenti a razze caratterizzate da crescita rapida, e gli esemplari maschi sono maggiormente predisposti. Può essere unilaterale o bilaterale (tra il 27% e il 68% dei casi) e in genere colpisce più di un’articolazione 

-Fonti:  

Osteocondrite-dissecante-Spalla-gomito-g

SPONDILOSI

Solitamente conosciuta tra i Boxer,ma molto comune anche nel pastore tedesco ed in altre razze medio grandi.

L'artrosi della colonna vertebrale è chiamata spondilosi.
È una malattia degenerativa a carico dei dischi intervertebrali, localizzata in particolare a livello delle vertebre lombosacrali, che porta alla formazione di osteofiti (proliferazioni ossee) con fusione delle vertebre e diminuzione d'elasticità della colonna vertebrale.

Il cane nell'immagine in alto (verde) è esente da qualsiasi artrosi vertebrale.

Al centro è possibile vedere un'imminente spondilosi in diversi corpi vertebrali (frecce gialle).

L'immagine in basso mostra la spondilosi nella fase finale con un nuovo cordone osseo sotto quasi tutta la colonna vertebrale (frecce rosse)

Purtroppo non esiste una vera e propria cura se non la somministrazione di antidolorifici per alleviare il dolore provato dal cane quando si muove , per questo motivo è FONDAMENTALE controllare i riproduttori, per evitare una trasmissione genetica di generazioni, evitando dolori e problemi in età avanzata
 

Foto lastre a cura di ©der tierarzt

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- Eleonora Costantino

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